Corbezzolo

Ultima modifica 22 aprile 2024

Nome comune: Corbezzolo

Nome scientifico: Arbutus unedo (L.)

Il corbezzolo, che viene chiamato anche albatro o, poeticamente, arbuto, è un albero da frutto, alto fino a 10 metri, diffuso nei paesi del Mediterraneo occidentale e sulle coste meridionali dell'Irlanda.

Il corbezzolo è longevo e può diventare plurisecolare, con crescita rapida. È una delle specie mediterranee che meglio si adatta agli incendi, in quanto reagisce vigorosamente al passaggio del fuoco.

Uno stesso arbusto ospita contemporaneamente fiori e frutti maturi, per il particolare ciclo di maturazione. Questo, insieme al fatto di essere sempreverde, lo rende particolarmente ornamentale, per la presenza sull'albero di tre vivaci colori: il rosso dei frutti, il bianco dei fiori e il verde delle foglie. Dato che questi sono i colori della bandiera d'Italia, il corbezzolo è considerato uno dei simboli patri italiani.

I fiori sono ricchi di nettare e per questo motivo intensamente visitati dalle api, se il clima non è già diventato troppo freddo. Dai fiori di corbezzolo si ricava dunque l'ultimo miele della stagione, pregiato per il suo sapore particolare, amarognolo e aromatico.

I frutti vengono chiamati corbezzole, o talvolta albatre, sono dolci e molto apprezzati; si possono consumare direttamente, conservarli sotto spirito, utilizzarli per preparare confetture e mostarde, cuocerli nello zucchero per caramellarli.
Con la fermentazione dei frutti si ottiene il "vino di corbezzolo", a bassa gradazione alcolica e leggermente frizzante in uso in Corsica, Algeria e nella zona del promontorio del Conero, dove è detto vinetto.
Con la distillazione dei frutti schiacciati si ottiene invece un'acquavite, in uso specialmente in Sardegna.
Facendo macerare i frutti per 10-30 giorni in soluzione alcolica se ne ottiene un delicato liquore. Questo liquore, di produzione prevalentemente artigianale è detto in Portogallo Aguardente de Medronhos, mentre nella zona del promontorio del Conero è chiamato arbuto del Monte.

Il legno di corbezzolo è un ottimo combustibile per il riscaldamento casalingo utilizzato su camini e stufe, ma il suo utilizzo maggiore è per gli arrosti grazie alle sue caratteristiche aromatiche.

Nell'Eneide Virgilio ci racconta che era tradizione posare ramoscelli di Corbezzolo sulle tombe dei propri cari.
Antiche credenze popolari riconoscono il Corbezzolo come una delle piante capaci di allontanare le famose streghe di San Giovanni, altre ancora come pianta magica protettrice delle case, capace di scacciare negatività e creature demoniache o in generale a noi avverse.
Infatti, secondo un'antica tradizione ligure era considerato gesto di grande ospitalità porre un ramoscello di Corbezzolo sulla porta d'ingresso per accogliere gli ospiti in arrivo. Secondo un'altra antica usanza appendere in casa un ramoscello di Corbezzolo con tre frutti sarebbe di buon auspicio.

Dal nome greco del corbezzolo (komaros) derivano alcuni nomi dialettali dei frutti e anche il nome del Monte Cònero nelle Marche. Per questo motivo la pianta si trova nello stemma araldico della città di Ancona.

 

License notices - Gallery


Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito?
1/2
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?
1/2
Vuoi aggiungere altri dettagli?
2/2
Inserire massimo 200 caratteri
È necessario verificare che tu non sia un robot